La DFP è un elenco strutturato di risorse Internet che mettono a disposizione informazione prodotta, raccolta e conservata dalle istituzioni pubbliche italiane. La DFP ha un carattere interdisciplinare.
La DFP nasce da una serie di elaborazioni sviluppate all'interno del Gruppo di studio dell'AIB sulle pubblicazioni ufficiali. In particolare dall'idea che il futuro dell'informazione pubblica sia in rete e che l'interesse della cittadinanza e dell'utenza delle biblioteche per i documenti e i dati prodotti dai soggetti pubblici vada molto al di là del mero accesso alla Gazzetta Ufficiale o alle pubblicazioni ufficiali in senso stretto. Si vedano in questo senso gli atti del convegno: Dalle pubblicazioni ufficiali alla documentazione di fonte pubblica e le osservazioni del gruppo di studio dell'AIB al libro verde dell'Unione Europea sull'informazione pubblica. Le riflessioni teoriche sull'informazione pubblica, i caratteri di fondo dei siti istituzionali e una valutazione sull'offerta di informazione pubblica nei vari settori sono ora presenti nel volume, curato dalla redazione della DFP, Documenti e dati pubblici sul web: guida all'informazione di fonte pubblica in rete (http://dfp.liuc.it), a cura di Piero Cavaleri e Fernando Venturini, Bologna, Il Mulino, 2004.
I primi destinatari della DFP sono i bibliotecari delle biblioteche di base, i bibliotecari che svolgono attività di reference nelle biblioteche universitarie (facoltà giuridiche e di scienze sociali), i bibliotecari delle biblioteche speciali e centri di documentazione (legati a strutture amministrative o aziende). Tuttavia la DFP è uno strumento che vuole essere utile anche all'utente finale generico agli utenti specialisti dei diversi settori nei quali l'informazione pubblica ha rilevanza (diritto, economia, scienza dell'amministrazione, ricerca tecnico-scientifica).
La DFP è integrata con la lista di discussione dei bibliotecari italiani AIB-CUR, nel senso che raccoglie segnalazioni trasmesse sulla lista.
La DFP è un repertorio molto selettivo che segnala siti ma, soprattutto, tende a segnalare risorse che spesso non sono in evidenza nelle home page dei siti pubblici:
La DFP segnala risorse prodotte o contenenti documenti prodotti dagli enti dell'apparato pubblico. Questo significa che DFP segnala ad es. una banca dati in un sito pubblico oppure una banca dati legislativa in un sito privato, purché, in questo secondo caso, sia tanto importante da dover essere segnalata. La DFP segnala solo risorse italiane con l'eccezione di risorse provenienti da Organizzazioni internazionali che producono documentazione strettamente rilevante per l'Italia. .
In sintesi si può dire che la DFP segnala:
Per quanto riguarda il concetto di apparato pubblico si può descrivere sinteticamente in questo modo:
Per quanto riguarda le università, che pure sono comprese nella definizione suddetta, la selezione sarà molto stringente. L'obiettivo è coprire quella che in altri ordinamenti (USA, Canada, Gran Bretagna, Francia) coincide con l'estensione .gov.
La pubblicazione del volume Documenti e dati pubblici sul web: guida all'informazione di fonte pubblica in rete (http://dfp.liuc.it), Bologna, Il Mulino, 2004, chiude un periodo di vita del repertorio DFP basato su di un gruppo molto ristretto di redattori e su una impostazione pionieristica. DFP può diventare un repertorio espressione di un gruppo più ampio di bibliotecari, in particolare bibliotecari delle biblioteche istituzionali e di alcune biblioteche specializzate.
Lo strumento per l'evoluzione della DFP è l'utilizzo di un'applicazione data base creata espressamente per gestire cataloghi e reference desk di risorse in rete. L'utilizzo di un data base è strettamente funzionale ad una maggiore articolazione della DFP e al suo decentramento, consentendo di:
Lo strumento scelto per gestire la nuova DFP è SCOUT Portal Toolkit, software open source sviluppato all'interno dell'Internet Scout Project dalla University of Wisconsin-Madison's campus. Dettagli in inglese sull'applicativo nell'articolo: Software for Building a Full-Featured Discipline-Based Web Portal.
La nuova DFP presenta quindi due ambienti legati tra di loro:
1) un ambiente "home page" di carattere statico all'indirizzo http://www.aib.it/dfp con tutte le pagine descrittive del repertorio, e le elaborazioni in formato tabellare (Tabella della documentazione giuridica, Tabella dell'informazione parlamentare, ecc.) Di questo ambiente statico fanno parte anche una pagina sui servizi di aggiornamento sui contenuti della DFP (alerting via e-mail e RSS) e una pagina di Bibliografia DFP, intesa come bibliografia sul repertorio e come raccolta di testi e commenti sul mondo della documentazione di fonte pubblica in rete.
2) Un ambiente dinamico sviluppato tramite SCOUT all'indirizzo: http://dfp.aib.it
Lo schema di classificazione presenta circa 181 voci di cui 12 di primo livello. Salvo alcune eccezioni, l'articolazione dello schema non va oltre il secondo livello. Le voci di primo livello rispecchiano, grosso modo, l'organizzazione di risorse così come emerge dal libro Documenti e dati pubblici sul web. Questa è la situazione di partenza che, ovviamente, si è modificata (e potrà ancora modificarsi) in base alle collaborazioni attivate, in particolare per le classi relative alla documentazione di settore. In SCOUT tutte le voci sono disposte in semplice ordine alfabetico.
La funzione di aggiunta di una nuova risorsa è riservata ai redattori abilitati dagli amministratori. Dopo il login, il form da compilare si trova nella sezione Strumenti per i Metadati (Metadata Tool) e successivamente in Aggiungi Nuova Risorsa (Add New Resource).
Per quanto riguarda gli aspetti strettamente formali utilizzare le stesse convenzioni utilizzate nel libro (quindi prevalente uso della minuscola) ma, per quanto riguarda le sigle, utilizzare il maiuscolo (quindi ISTAT, ISS) perché a video risaltano maggiormente.
Impiegare i caratteri accentati da tastiera ed evitare i caratteri tipici di WORD (in particolare apostrofo, doppi apici e lineette lunghe) perché ne possono nascere difficoltà di visualizzazione e di ricerca.
In generale, come in ogni database ad alimentazione distribuita, è sempre opportuno non interrompere o lasciare in sospeso le procedure di aggiornamento (ad es. lasciare una scheda aperta durante la procedura di inserimento). In particolare, è necessario prestare molta attenzione a salvare le risorse non appena sono state create, anche se non vengono completate in tutte le parti. Questo perché lavorando in un ambiente condiviso è possibile che una risorsa non salvata su cui non intercorrono modifiche per un tempo abbastanza breve venga assegnata ad un altro redattore, con seri problemi di sovrapposizioni.
Per la catalogazione delle risorse DFP si è scelto di utilizzare i seguenti campi (i campi indicati con l'asterisco sono campi obbligatori):
Utilizzare invece il trattino, se necessario, per segnalare sezioni di siti che presentano un proprio titolo generico: Ad es. Giustizia amministrativa - Motore di ricerca (si tratta della sezione del sito Giustizia amministrativa che presenta un motore di ricerca sulle sentenze) In altri casi si renderà necessario utilizzare il titolo in forma di sigla seguito dal titolo per esteso: Ad es. : SISP: Sistema informativo pesca e acquacoltura. In questo caso utilizzare i due punti.
Si può dire, per quello che vale in un ipertesto, che la fonte prescritta per il titolo è la prima schermata della risorsa. Quindi si dovrà trascrivere il titolo che compare sulla pagina di cui viene fornita la URL, considerando questa pagina come punto di partenza della risorsa descritta. Il titolo che compare nel tag 'TITLE' di HTML, andrebbe segnalato se significativo e diverso da quello visualizzato. Second il Dublin Core "Typically, Title will be a name by which the resource is formally known". Se sono presenti più elementi che potrebbero essere presi come titolo della pagina, la scelta dovrebbe cadere su quello più specifico. Per esempio, se il titolo più evidente è il nome dell'ente e compare su tutte le pagine del sito, ma in caratteri più piccoli è presente il titolo "Studi e ricerce economiche sulla Provincia di Enna" che più si adatta ai contenuti descritti, il titolo da scegliere è il secondo. Per ulteriori indicazioni sulla catalogazione delle risorse elettroniche è utile la lettura del seguente documento dell'Università di Padova, in ambito SBN: http://claweb.cla.unipd.it/mediateca/documenti/sbner2.htm
Per quanto riguarda la forma dei nomi degli enti si farà riferimento alle norme relative agli enti collettivi delle RICA, Regole italiane di catalogazione per autori, con alcune differenze derivanti dalla natura del database SCOUT. In particolare: 1) i nomi degli organi legislativi, amministrativi, giudiziari non sono preceduti dall'intestazione della relativa autorità territoriale. Quindi Camera dei deputati, non Italia. Camera dei deputati. 2) Ai nomi delle autorità territoriali regionali e locali (province, comuni, ecc.) si farà sempre seguire una qualificazione amministrativa, tra parentesi quadre, per distinguere autorità che portino lo stesso nome e per facilitare la ricerca a testo libero tipica di SCOUT. Quindi avremo Lazio [Regione], Milano [Comune], Milano [Provincia], ecc. Per articolazioni con nome generico si premette, sempre secondo le RICA, il nome dell'ente principale seguito dal punto. Ad esempio: ISTAT. Biblioteca. Utili anche le indicazioni presenti nelle regole sulle forme degli enti utilizzate per la banca dati ACNP: http://www.cib.unibo.it/acnp/docs/acnpman/9appendicea.html.
Per i nomi degli enti si può fare riferimento a fonti ufficiali come ad esempio http://www.organidellostato.it. Un numero consistente di enti è già presente nel data base e può costituire il modello per successivi inserimenti. Valutare con attenzione ogni nuovo inserimento per mantenere un minimo livello di coerenza in una lista che - se controllata - può costituire nel tempo un utile indice degli enti della DFP.
Origine | Diritti | Tipo risorsa | Lingua | Formato |
Locale | Accesso a pagamento | Banche dati | Francese | Access |
Nazionale | Accesso gratuito (default) | Dizionari, glossari | Inglese | Excel |
Privato | Doc_monografie | Italiano (default) | Formati vari | |
Regionale | Repertori, elenchi | Multilingue | Gif | |
Sovranazionale | Ser_annuari | Spagnolo | HTML (default) | |
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Zip |
L'Option Field Origine indica il livello amministrativo dell'ente che ha prodotto o curato la risorsa descritta. Ha lo scopo di riaggregare risorse in base alla tipologia degli enti. Per gli enti della ricerca scientifica e per le università si utilizzerà l'origine Università e ricerca.
L'Option Field Tipo risorsa presenta una tipologia minima di risorse di rete secondo le seguenti definizioni:
E' possibile scegliere più di un valore tra quelli predefiniti utilizzando il tasto CTRL. Stesso tasto deve essere usato per cancellare un'opzione. L'option field Lingua ha il default Italiano (in grassetto nella tabella).