Il DEF è lo strumento di programmazione economica e finanziaria che lo Stato italiano si dà ogni anno per i tre anni successivi. Questo documento è un atto di natura politica con finalità di indirizzo e quindi segue un iter particolare, che comporta anche la possibilità di deroga sulle date di presentazione e approvazione e di eventuali ripresentazioni nel caso siano mutate le condizioni economico-politiche generali. Il Dpef viene predisposto dal Ministero dell'economia, e approvato dal Consiglio dei ministri, di norma entro il 30 giugno, per la presentazione alle Camere. I due rami del Parlamento esaminano il documento e lo approvano in modo autonomo con due differenti risoluzioni di assenso all'impostazione della politica economica del Governo. Nel documento il Governo esprime le linee generali e le intenzioni politiche della propria azione futura. Una volta stabiliti dei riferimenti quantitativi vengono indicate le azioni che saranno intraprese per raggiungere gli obiettivi: variazioni nelle imposte, riforme nei vari settori (previdenza, pubblico impiego, sanità...). Per chi cerca informazioni sulla situazione economica del Paese, il Dpef è importante perché, pur occupandosi degli obiettivi programmatici e degli interventi previsti per gli anni futuri, dà una descrizione sintetica dei risultati economici dell'anno precedente e dei trend in atto a metà dell'anno in corso. Normalmente il Dpef contiene un'analisi del contesto macroeconomico internazionale, europeo e italiano. Il Dpef può rivelarsi particolarmente utile anche grazie al fatto che contiene dati numerici, tabelle e grafici, relativi ai principali indicatori macroeconomici e di bilancio. I dati comprendono sia serie storiche sia previsioni. Sul web sono disponibili i testi dal 1998/2000.
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